tag:blogger.com,1999:blog-82312812602266287902024-02-07T13:15:48.582+09:00A ME MI PIACCIONO LE ANDROIDIMuhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.comBlogger28125tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-51103092523800183342011-03-22T15:28:00.000+09:002011-03-22T15:28:16.113+09:00L'ANNO DEL CONIGLIO OVVERO L'ANNO DEI ROMPICOGLIONI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfqeFrrc3BfqzvGgc09HDMi0axxLJU_vxNDNZbv-HEXPBJ05QuP070ShbSHbNyRt0ETz-jRuQyPytHKB7mR5cFAtXCiUO-RWksLltdf1d-J8VeVgN-aZ07DWC2lzYIkfI4pdae5pXYNvQ/s1600/fuku.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfqeFrrc3BfqzvGgc09HDMi0axxLJU_vxNDNZbv-HEXPBJ05QuP070ShbSHbNyRt0ETz-jRuQyPytHKB7mR5cFAtXCiUO-RWksLltdf1d-J8VeVgN-aZ07DWC2lzYIkfI4pdae5pXYNvQ/s1600/fuku.jpg" /></a></div>Non so se avete sentito, ma sembra che in Giappone ci sia stato un terremoto. Niente di che, sono morte presumibilmente un ventimila persone sopratutto grazie al devastante tsunami che ha seguito la potente scossa. Mentre i giornalisti di mezzo mondo si buttavano a pesce nel fango per vendere dolore e panico a lettori avidi di forti -tuchiamalesevuoi- emozioni, parecchi stranieri si sono dati alla fuga. <br />
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Perché? Che cosa è successo? Faccio un breve riassunto per chi in queste settimane non abbia avuto il coraggio di accendere la tv.<br />
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E' successo che reattori nucleari a 250km da Tokyo hanno fatto fuoco e fiamme. Alle testate giornalistiche di mezzo mondo non è parso vero di poter commentare una nuova Cernobyl e hanno dato fiato alle trombe, ma senza aver studiato musica prima. Così milioni di parenti si sono attivati per chiedere ai residenti la fuga immediata. Le notizie riportate erano troppo drammatiche per non allarmare: livelli di radioattività doppi o tripli, con i tacchi e senza, acqua contaminata, reattori pronti a saltare in aria al minimo cenno del redattore del corriere della sera. <br />
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La pressione subita dai residenti a Tokyo e più in generale di quelli che vivono in sol levante era molto superiore alla somma di quelle all'interno dei reattori di Fukushima. Così qualcuno ha preso e si è allontanato da Tokyo. O dal Giappone. L'ambasciata italiana sconsiglia tuttora di rimanere a tokyo sulla base del "Possibile" rischio. Ma l'ambasciata non se ne va.<br />
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Mentre i giornalisti scrivevano articoli con la melma al posto dell'inchiostro si scatenava anche il tam tam dei blogger che riposizionavano le cose al loro posto. Cioè a metà tra l'apocalisse e il "non è successo nulla di davvero grave". A questo quadro già fastidioso si sono aggiunte critiche di chi restava verso chi se ne andava, e di chi se ne andava verso chi restava. Tutto in un clima di ordinato chiacchericcio da portinaie, e -non me ne vogliano queste- con la stessa padronanza della materia.<br />
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Non ho mai dato consigli a un pescatore. E non mi permetto di dire a un pilota di boeing come deve fare l'atterraggio in una pista ventosa. Non capisco un cazzo di nucleare. Tranne che è un'energia potente e se incontrollata pericolosa per la salute. E mi basta.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMtBZOa7T1px9Bl0N4tuhyphenhyphenzfMxdYM9ZSehpsx_0qsqANQSnd1nquD_E9K2RYKC6ciiv_ktmUSM07Ph2qe_q1eNyPawBz2X42eO3HKid_76h5H-6SuZWutVjBEFpkcJtKYMs5hRY-i0lYU/s1600/dado2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMtBZOa7T1px9Bl0N4tuhyphenhyphenzfMxdYM9ZSehpsx_0qsqANQSnd1nquD_E9K2RYKC6ciiv_ktmUSM07Ph2qe_q1eNyPawBz2X42eO3HKid_76h5H-6SuZWutVjBEFpkcJtKYMs5hRY-i0lYU/s1600/dado2.jpg" /></a></div><br />
Chi consigliava di fuggire forse non ha preso in considerazione alcuni fattori. Molti sono qui perché sposati con un/una giapponese, la quale, casualmente, ha la famiglia che vive in Giappone. Un lavoro. Spesso una casa. Chi se ne va per troppo tempo perde il lavoro. Quanti sono nella possibilità di farlo? Abbandonereste vostra madre e vostro padre a un incubo nucleare per mettere il vostro culo in salvo? No, perché questo è quello che devono chiedere ai consorti. Se anche vi metteste in salvo in una sicura città italiana, come vivreste? Avete già un lavoro? Una casa? Vivrete dalla mamma in qualità di bamboccioni nucleari? De Andrè, che per inciso non amo particolarmente, diceva che "la gente da buoni consigli quando non può più dare cattivo esempio". Sono tutti bravi a fuggire poco prima di un disastro. Molti ebrei se ne andarono dalla germania nazista prima dello sterminio. Molti restarono. Molti se ne andarono in nazioni che poi vennero prese dai nazisti. Col senno del poi siamo tutti profeti.<br />
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Chi invece è restato e non capisce chi se ne è andato, o addirittura lo critica non penso abbia considerato che quello che è successo non è un avvenimento sul quale tutti abbiamo una pregressa esperienza su cui basarci. A me possono dire che la radioattività è bassa e non fa male. Ma io non lo so, perché di radioattività non ne capisco una sega e quando la vita è mia, lascio il fisico saccente a parlarmi dal posto sicuro mentre io porto le mie chiappe a parecchi chilometri di distanza. La situazione è diversa da Cernobyl, ci dicono. La radioattività è un po' superiore alla norma ma non pericolosa. Certo, non siamo in ucraina nel 1986, ma chi può davvero dire che non succederà nulla? E sopratutto Tokyo ha 12milioni di abitanti. Se succede il finimondo probabilmente non vai da nessuna parte, nè all'aeroporto nè in un treno. Rimani bloccato dove sei in attesa dei titoli di coda.<br />
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Io sono stato a Osaka 5 giorni per vedere l'evolversi della situazione. Poi me ne sono tornato a Tokyo perché mia moglie deve lavorare. Se fossi solo me ne sarei andato. Forse perché sono un coniglio. Ma almeno un coniglio vivo. Non sono qui perché sono un eroe, ma perché non abbandono mia moglie, e non le faccio abbandonare la famiglia e gli amici se non come extrema ratio<br />
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Per i cinesi è l'anno del coniglio. Per me solo quello dei rompicoglioni. Iodiotutti.Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-67243984295306058392010-02-19T15:31:00.000+09:002010-02-19T15:31:53.989+09:00Mondo Onirico. Una personale classifica<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lo so, il mondo onirico sempre messo in disparte se non per azzeccare i numeri del lotto non è un argomento così divertente ma io fin da piccolo faccio sogni assurdi, con dettagli ridicoli o spaventosi, personaggi nati dalla mente di uno psicopatico (la mia mente) e però, sempre più stupefacenti della vita. Anche i sogni possono essere una droga. Ed è solo grazie alle mie fobie non passo il tempo a dormire per sognare (se lo facessi, morirei soffocato nel sonno, non lo sapevate? fobia n.1, ma poi le elencherò in un prossimo post tutte). E sono sicuro, che là fuori, qualcun altro fa sogni altrettanto assurdi. Qualcuno che come me, si trova sempre a disagio quando dopo aver domandato ad un altro se ha sognato sente la risposta: "no, non sogno mai", oppure "mah, non mi ricordo" dette come se si trattasse di un argomento inutile e laterale alla vita. Beh, a volte mi pare di essere più vivo nei sogni che nella vita reale. Ma probabilmente sono solo diversamente vivo. Eccone alcuni arbitrariamente scelti </span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN4-eweUmUeQxnJ3oXmf9HBNhYdeBVntUghht3VEyuJE-_C40UfntB4NIuzFob4WXbOi3BTqCfH2jqfPGfoOrUK55U0ncdiO9VdrdH9jvqA4uccoJXiFS5an10MPTzxMsuap74Jd9VoSA/s1600-h/fata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN4-eweUmUeQxnJ3oXmf9HBNhYdeBVntUghht3VEyuJE-_C40UfntB4NIuzFob4WXbOi3BTqCfH2jqfPGfoOrUK55U0ncdiO9VdrdH9jvqA4uccoJXiFS5an10MPTzxMsuap74Jd9VoSA/s200/fata.jpg" width="173" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">1) al primo posto, oro per il sogno fantasy. </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Beh, sono una fata (sì, una fata, con le aluccie e la bacchetta magica, e una lunghezza approssimativa di 10 centimetri) volo tra l'erba della campagna ed entro dentro un casolare abbandonato, attraverso una finestra. Qui vengo circondato/a da una miriadi di api. Penso di essere spacciato/a, ma le api si posizionano come a formare una rete, ed alcune di loro si illuminano come lucciole a formare la frase "anche noi vogliamo cantare"; meno male, non vogliono uccidermi. Allora con la bacchetta le trasformo in api grassoccie stile cartone animato e queste felici si allontano in file di 4 o 5 a formare un lungo cordone di api e cantando con voce da baritono qualcosa che non ricordo. Compiuto il primo miracolo mi elevo verso il cielo e supero alcune nuvole sulle quali stanno docilmente appoggiati degli elefanti. Una voce fuori campo come documentario parte a spiegare che "gli elefanti sono animali con un forte senso della famiglia, e bla bla bla." Sopra una nuvola incontro una ragazza che conosco (ma solo nel sogno). Naturalmente nel sogno ha senso che anche lei sia una degli elefanti. Ha un viso slavo, forse è una zingara. Cucina qualcosa dentro una latta grande. Ci salutiamo felici, e poi ci diamo appuntamento per mercoledì (la precisione eh). Vado via pensando che per accettare lei devo accettare pure tutta la sua famiglia di elefanti. </span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga_BZqiiM-Swog-VT2IPnmEWAm9TskCaRVb7MnUgT0wTdl4bREydf1mr-_HknN_Ke2YLQTuKmiNOi16AydbES1yIhMbOzRhFg-y75FtKeujFVPlO6BEO7tmX3V_JeHhBKpfIt2Y210Mr4/s1600-h/granchi-profiloc.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga_BZqiiM-Swog-VT2IPnmEWAm9TskCaRVb7MnUgT0wTdl4bREydf1mr-_HknN_Ke2YLQTuKmiNOi16AydbES1yIhMbOzRhFg-y75FtKeujFVPlO6BEO7tmX3V_JeHhBKpfIt2Y210Mr4/s200/granchi-profiloc.jpg" width="200" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">2) Al secondo posto, il sogno sportivo stile disney</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Io non sono presente in corpo, ma mi guardo delle meravigliose olimpiadi per animali. La corsa delle antilopi, il salto di non mi ricordo chi, e la prova più imbarazzante di tutte: la corsa dei granchi che nel contempo devono tenere con le chele sopra la "testa" un anfora piena d'acqua. La visione di questi granchi che corrono per una spiaggia camminando di lato e con un anfora in testa vale da sola la seconda posizione e l'argento</span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZOuc7WSwvRnvYz3hlulJF-ouLSQr4jDkHNuuu9lXPPGyOA2CBoMV67i0BwxKqw_aLaenEeWdeqDDODVB-Se3kdDeU5g2QkPQTFbnCe-bcjMukSKZCW_ceLRzW0MFMhVBsihni6aOwZQ8/s1600-h/file_6_13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZOuc7WSwvRnvYz3hlulJF-ouLSQr4jDkHNuuu9lXPPGyOA2CBoMV67i0BwxKqw_aLaenEeWdeqDDODVB-Se3kdDeU5g2QkPQTFbnCe-bcjMukSKZCW_ceLRzW0MFMhVBsihni6aOwZQ8/s200/file_6_13.jpg" width="102" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">3) medaglia di bronzo per il thriller horror (e tenete conto che l'ho fatto da bimbo da elementari, forse intorno agli 8 anni)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Passo nell'androne di casa e ci sono due persone malvagie che mi aspettano. Lui è vestito da cowboy (il cattivo purtroppo), lei quel poco che indossa (WOW!) è fatto di vinile, tipo completo sado maso (DOPPIO WOW!!). Non chiedetemi dove avessi visto a quell'età l'abbigliamento di lei, perché non lo so o non lo ricordo. Mi minacciano: "ah, morirai ragazzino, ahahahahaha (risata satanica)" e versano un liquido per terra e con questo appiccano il fuoco. Purtroppo io sono dalla parte della porta mentre loro dalla parte senza uscita, quindi non si trattava di assassini molto efficaci. Comunque mi volto e faccio per aprire la porta e a quel punto dallo sgabuzzino a fianco (c'è sempre qualcosa nello sgabuzzino) esce una bella mummia, che mi insegue. Esco corro per le scale ma le giunture della mummia sembrano funzionare ancora bene e mi resta appiccicata. Purtroppo cado, e la mummia mi afferra. E mi sveglia. Era la mamma.</span><br />
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</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-26309431397572859452010-02-18T12:03:00.005+09:002010-02-18T12:13:44.072+09:00Palazzo Maiale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi06mkoLFnlmiUQIo1hU2WPj0oD82DXdrWE63aiUUpAGRN2yJHOmvRLLqVlfiUp_JuCk-Mj7ZXEvyVFCpbO-3EnpO8n2NyFXx7Kk0MZmLkTZay3KrT78DshuNTZiEwEblnvui5lnT7eAR4/s1600-h/giappone_palreale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi06mkoLFnlmiUQIo1hU2WPj0oD82DXdrWE63aiUUpAGRN2yJHOmvRLLqVlfiUp_JuCk-Mj7ZXEvyVFCpbO-3EnpO8n2NyFXx7Kk0MZmLkTZay3KrT78DshuNTZiEwEblnvui5lnT7eAR4/s320/giappone_palreale.jpg" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il giapponese è una lingua difficile. La difficoltà maggiore però non risiede nella sua grammatica, o nella sua sintassi, ma nell'ineluttabile fatto che è parlata da giapponesi. I giapponesi sono il maggior ostacolo per imparare la lingua giapponese.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se in Italia uno straniero vi dice qualcosa di strano cosa fate? Quello che facciamo tutti. Cerchiamo di capire cosa volesse dire davvero in base alle informazioni che abbiamo e rispondiamo. Se la risposta lo soddisfa gli correggiamo la domanda. A volte correggiamo prima e poi rispondiamo, ma il punto è: noi siamo sicuri di conoscere l'italiano e quindi che la assurdità che ci ha detto proviene da un suo errore.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Scusa amico, il palazzo maiale?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"uhm, il palazzo reale? E' la dopo l'incrocio" (indicando vistosamente)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"grazie"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Palazzo reale eh, mi raccomando, non maiale."</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"ah, grazie"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">I giapponesi invece, afflitti da un perenne quanto ingiustificato e ingiustificabile senso di manchevolezza, ritengono che siano loro a sbagliare, quindi le loro reazioni ti impediscono di capire, se stai sbagliando, dove, e come. Inoltre rispondono sempre con un affettato stupore che confonde ulteriormente le acque.</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"E poi sono andato al giardino di palazzo reale ma..."</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"eeeh?" (stupore)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">[che abbia sbagliato?] "Palazzo maiale?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"eeeh, ma cosa è? Dove?" (domandandosi se esista davvero un palazzo maiale, e aspettando conferma prima di aggiungere altro)</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">[eppure ero sicuro. Mi sto confondento? maledetti omofoni] "lapazzo reale? caviale? paparazzo? ponte di legno? fanfara d'ottoni? suicidio rituale?"</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">un centinaio di parole dopo, il nostro interlocutore si convincerà che abbiamo bisogno di un aiuto.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"forse sei andato ai giardini di palazzo reale? a Otemachi, giusto?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Grazie, maledetto psicopatico".</span><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Naturalmente questa loro ossessione a parlare solo se si è sicuri al 100% di dire una cosa sensata, vi obbligherà a non ricordare mai la giusta parola. Continuerete ad apostrofare i giardini reali con il nome di suicido rituale, o ponte di legno, ma mai più col nome corretto, che avevate imparato diligentemente.</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-3430914876617034872010-02-10T11:45:00.002+09:002010-02-10T12:31:32.074+09:00Ritocchi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF6yJlqRZSoAuPnFjsPw-1fWYrkp8qVaQV4N4Iz7wbxWeK1DQEnwAqPdymh-5YMkga8Y8NNX-fprvGUQRjN_0vZCC16A2MjiEuaVNQHR4hffsoOP0UgjZxWLZy3pNCqo-Bk38JTMwvNbA/s1600-h/tostapane_hello_kitty.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF6yJlqRZSoAuPnFjsPw-1fWYrkp8qVaQV4N4Iz7wbxWeK1DQEnwAqPdymh-5YMkga8Y8NNX-fprvGUQRjN_0vZCC16A2MjiEuaVNQHR4hffsoOP0UgjZxWLZy3pNCqo-Bk38JTMwvNbA/s320/tostapane_hello_kitty.jpg" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questa moda di ritoccarsi chirurgicamente per assomigliare a qualcun altro o essere più belli mi sembra -sia detto chiaro- davvero ridicola. Leggo oggi che una ragazza si 21 anni, cinese, vuole sottoporsi a diversi interventi chirurgici per diventare come Jessica Alba. E tutto questo per riconquistare il suo ragazzo, fan dell'attrice. Immaginiamo che sia la mia ragazza questa cinese. Ad esempio a me piacciono molto i tostapane. 21enne si sottopone a delicati interventi chirurgici per diventare un tostapane. Questa sarebbe davvero una notizia interessante. Il primo tostapane con le tette, made in China. E ora chiedetevi da dove escono i toast. Diventare un oggetto mi sembra il naturale punto d'approdo di questa mentalità. Che poi me la immagino la mia fidanzata come tostapane che si lamenta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Basta, sono stufa, passi troppo tempo con la caffettiera"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Trovi? sarà per le sue forme più seducenti?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Come ti permetti? E io che ti preparo degli ottimi toast ogni mattina"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Senti, mi è venuta un'idea. Perché non ti sottoponi a un altro intervento per diventare caffettiera e la facciamo finita?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Oggetti animati. Non mi dispiacerebbe, devo essere sincero.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Poi quando incontri una che magari si è rifatta le tette puoi dirle "dilettante. Ma i toast li fanno almeno?" Voglio dire che questa storia della chirurgia plastica non mi convince, è una truffa. Due tette le ingrandisci, le rimpicciolisci, ma la loro funzione rimane invariata. La chirurgia sarebbe davvero devastante se cambiasse la finzione della parte corretta.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Sai, dopo l'intervento posso vedere con le narici".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">oppure: "Guarda che tette, e dentro ci sono i padiglioni auricolari. Quando corre deve sentire un frastuono pazzesco".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />
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<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Dottore, vorrei che la mia mente fosse in un posto più sicuro che la testa. Pensa che sia possibile pensare con i genitali?" "Penso lo stia già facendo"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Forse quello che non capisco della correzione è lo scopo. Non che io mi piaccia particolarmente ma non vedo ragione di modificare il mio corpo. Anche se la tentazione di avere delle dita lunghissime è forte.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Ehi, mu, che hai fatto alla mano?"</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Mi sono rifatto le dita. Belle eh? Ora posso cambiare scrivere i post anche se la tastiera del computer è in un'altra stanza"</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-43727227781430786622010-01-26T19:53:00.000+09:002010-01-26T19:53:36.164+09:00Turisti Immobili<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCvGCNzCRebXuOnbjXUSUvCGWrc8bcJZ_5JUAFnfXy19Iq3jyrNEsnV6qGrL57TKnktNq7X99-N4k1tfoTbAMyzHm6kWF_PTwqJ7PR4CyUTylow-NCiC9zMnafq3zFWWwJB5-l8Ip4l14/s1600-h/mappa-new-york-city.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCvGCNzCRebXuOnbjXUSUvCGWrc8bcJZ_5JUAFnfXy19Iq3jyrNEsnV6qGrL57TKnktNq7X99-N4k1tfoTbAMyzHm6kWF_PTwqJ7PR4CyUTylow-NCiC9zMnafq3zFWWwJB5-l8Ip4l14/s320/mappa-new-york-city.jpg" /></a><br />
</div><br />
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<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fermo all'angolo della strada, consulto la mia mappa di Parigi e cerco di capire che direzione prendere. Mia moglie è impaziente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Io penso che sia in quella direzione".</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"mmm, aspetta, ma dov'è il nord?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Giro la mappa per orientarla con la mia persona, ma le vie non corrispondono mai perfettamente. "Penso che ci siamo persi" sussurro sconfortato. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"ti avevo detto che dovevamo girare a sinistra all'incrocio"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non c'è azione sbagliata alla quale una brava moglie non possa aggiungere anche una certa dose di senso di colpa. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Forse è meglio chiedere" suggerisco</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Fai pure", risponde lei corrucciata. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fermo un passante che non sembra troppo di fretta. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Mi scusi, parla inglese?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"No, Mi dispiace", risponde in perfetto inglese. E si allontana. Ne fermo un secondo, poi un terzo, poi decido di cambiare tattica.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Mi scusi" dico fermandone uno a caso "penso che io e mia moglie ci siamo persi". Non chiedo più se sa l'inglese. Ho come l'impressione che questo depisti le persone.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Dove dovete andare?", chiede. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Grazie al cielo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-" Stiamo cercando la tour eiffel, sulla mappa è qui"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"....... cosa?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"T-o-u-r E-i-f-f-e-l" scandisco per bene. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Ma, è a Parigi"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Lo so"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Questa è Tokyo"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"......."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"E' uno scherzo?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Vuol dire che non è Parigi?" chiedo sorpreso</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mia moglie mi riprende stizzita "Te l'avevo detto che dovevamo girare a sinistra all'incrocio"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il passante ci guarda sospettoso. Credo incominci ad avere paura. I suoi occhi cercano una ipotetica via di fuga alle nostre spalle, o forse un poliziotto. Altri passanti invece ci passano accanto senza neppure degnarci di uno sguardo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Tokyo eh, " dico con un sorriso per smorzare la tensione creatasi "che ne pensi cara, in fondo non siamo mai stati nel lontano oriente". </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Parigi però era più romantico"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Credo che , ehm, dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco" insisto perché il tipo si sta innervosendo. Non vorrei fosse un pazzo armato.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"E va bene. Tokyo sia". Dice lei e inizia a frugare nella borsetta dalla quale estrae una mappa di Tokyo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Ecco" dico al passante che nel frattempo aveva accennato un paio di passi indietro "ci saprebbe dire un buon ristorante, qui a tokyo" dico rimarcando la parola Tokyo, per far capire che non sono pazzo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"No" risponde lui con un filo di voce "scusate, ma non sono di questa zona, e scusate ancora" fa un inchino al quale rispondo con un cenno del capo e si allontana di fretta.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Certo che non mi sembrano particolarmente amichevoli qui a Tokyo" dice mia moglie con un mezzo sorriso</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Haha, no, direi di no. Hai visto i suoi occhi? Erano quelli di un cagnolino sgridato", le dico contento che si sia tranquillizzata. "Comunque " aggiungo "forse hai ragione tu. Non è che Tokyo sia la città più romantica del mondo."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Che ne pensi di New York?" mi chiede lei di nuovo piena di entusiasmo</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Ho sempre desiderato visitarla!" le rispondo. Al che lei fruga nella borsa e tira fuori una mappa di new york quasi nuova e me la porge. La prendo e la apro</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"uhm, dunque, che ne dici di central park?" domando</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Sarebbe meraviglioso"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-"Vada per central Park".</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Giro la cartina per orientare le vie con la mia posizione. Perfetto. "Mi scusi" urlo in direzione di un passante "per Central Park?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />
</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />
</span><br />
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</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-33304567303609859352010-01-01T23:23:00.002+09:002010-01-01T23:25:39.776+09:00AVATAR 3D<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWKb8R_8kPcU0YNgjVpuX0gm3CEmW6dgEzK_0uX2y9TNrx3LY2soLUkmC9FD_a7lJJaz458Mp-bgrw2BdmavPW_5IvDu3OzYMXifyhQ4KkftA_aYgnTgRuVrG158O1pE53lzkUwjmLyp4/s1600-h/AvatarPoster_000.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWKb8R_8kPcU0YNgjVpuX0gm3CEmW6dgEzK_0uX2y9TNrx3LY2soLUkmC9FD_a7lJJaz458Mp-bgrw2BdmavPW_5IvDu3OzYMXifyhQ4KkftA_aYgnTgRuVrG158O1pE53lzkUwjmLyp4/s200/AvatarPoster_000.jpg" /></a><br />
</div>Oggi decido di guardare Avatar in 3d al cinema. Queste sono alcune delle cose che ho pensato mentre lo guardavo. Attenzione, potrei inserire spoiler, quindi se non l'avete visto potreste avere delle anticipazioni su trama, sviluppo e finale.<br />
<br />
<ol><li>La parola chiave del film è connessione. Quella dell'uomo con la natura, dell'uomo con se stesso. Il messaggio ecologista risulta un po' banale, ma alla fine in linea con i tempi</li>
<li>Nel film la tecnologia e la natura sono in contrapposizione. La qual cosa non condivido. Il mito della vita in connessione completa con la natura è per me solo un mito. L'uomo può convivere con la natura e la tecnologia insieme, mentre non può fare quello che dice il film, connettersi con dei cavi organici -idea che fa capire quanto la tecnologia ci sia ormai invece indispensabile- agli alberi</li>
<li>Il protagonista su una sedia a rotelle è un malinconico marine inutilizzabile. Nel suo avatar da grande puffo invece è un guerriero spettacolare. Mi sembra un pò scema come idea: un diversamente inabile? </li>
<li>a questo proposito notiamo come nel film la super tecnologia umana non abbia mai pensato a delle protesi per gli arti -il nostro ha una semplice sedia a rotelle che spinge manualmente-, e neppure a delle sedie a rotelle più tecnologiche, mentre ha costruito mecha e ricostruito corpi mescolando non si capisce bene come il dna umano a quello alieno</li>
<li>I personaggi sono privi di spessore psicologico. Se c'è, è tagliato con l'accetta. </li>
<li> Come al solito il training stile orientaleggiante del guerriero è trasmesso attraverso alcune scene base, un po' come quando le storie d'amore vengono riassunte con immagini mute con sottofondo musicale. Eppure il passaggio da un tipo di guerriero a un altro è degno di interesse, molto più della battaglia finale</li>
<li>la battaglia finale. Andati a vuoto i tentativi diplomatici si fa a chi ce l'ha più lungo. Che è praticamente il senso della politica estera americana. Mi sembra davvero poco. Non si poteva pensare davvero niente di meglio del battaglione di fine livello?</li>
<li>Tra l'altro la battaglia finale è gestita da super macchine da guerra contro lancie e frecce. Naaaaa.</li>
<li>Altra cosa indecente è che gli scienziati avevano cercato di ottenere la fiducia del popolo di pandora (davvero non si poteva pensare a un altro nome?) senza riuscirci. Lì dove le migliori menti hanno fallito riesce il marine. C'è di nuovo questo sospetto versa la scienza e la cultura, che non mi piace moltissimo. </li>
<li>Il popolo dei puffi cresciuti sembra davvero troppo una tribù africana - o meglio la sua iconografia- come nella scena del canto corale. Non è che per essere vicini alla natura ci sia bisogno di avere una grande sacerdotessa e un capo tribù. </li>
<li>La trama è di una prevedibilità scandalosa, e i dialoghi prevedibili. Tenete conto che l'ho visto in Inglese -lingua che non padroneggio- con sottotitoli in giapponese -lingua che non leggo-, senza particolari problemi. Il che è tutto dire.</li>
<li>Per piacere: basta con il concetto di "prescelto"</li>
</ol><br />
<br />
Concludendo: il film era la mia prima esperienza in 3D, e devo dire che questo mi è piaciuto. Non ho altri film per paragonare, ma qui il 3d non era mai invadente e dopo un pò ci si dimenticava che ci fosse. Purtroppo il film, pur bellissimo tecnicamente, e avendo in sé anche alcuni elementi molto interessanti a livello concettuale non è stato sviluppato benissimo a livello di trama. Però si passano un paio d'ore divertenti. Alla fine, a livello, di entertainment è un film pienamente riuscito.Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-63152456576348561932009-12-09T13:54:00.000+09:002009-12-09T13:54:33.190+09:00Androidi, venite!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZm6_BMWGFeUj-VQAcSTO6SWFuLeRbJjydB157xEPG9aufu7padM1dQX8mmGJkQy3YWgwH8WlFwrsB2d-LHYYX1kWixGWqtcSb123T2bb9nNdXEIBtZsK93GY8SptzvA6LspNwE0NX-KY/s1600-h/androide.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZm6_BMWGFeUj-VQAcSTO6SWFuLeRbJjydB157xEPG9aufu7padM1dQX8mmGJkQy3YWgwH8WlFwrsB2d-LHYYX1kWixGWqtcSb123T2bb9nNdXEIBtZsK93GY8SptzvA6LspNwE0NX-KY/s200/androide.jpg" /></a><br />
</div>Molte delle situazioni umane sono meglio descritte dall'informatica. L'uso di termini asettici come quelli informatici credo possa aiutare e stimolare l'uomo a confrontarsi con l'altro. Ad esempio fare un figlio significherebbe solo "fare una copia di back up". Suona meno impegnativo e di certo più utile. Il sesso sarebbe semplicemente l'emulazione di un sistema operativo diverso dal nostro. Non gli si chiederebbe mai di funzionare alla perfezione. Quando uno si addormenta va in stand by, quando mangia si mette in carica la batteria, quando raggiunge l'orgasmo non fa che un semplice reset del sistema. Penso che un androide capirebbe molte più cose dell'uomo che l'uomo stesso.<br />
<br />
Mi piacerebbe davvero un mondo popolato da uomini e androidi. L'assenza di sentimenti mi ha sempre affascinato, così come l'asetticità. E poi forse con gli androidi gli uomini troveranno qualcosa su cui riversare le loro paure, e in questo si sentirebbero più uniti. Forse il mondo ha bisogno di un capro espiatorio non umano, per vivere in pace. I robot salveranno il mondo.Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-84647809341921929672009-12-04T20:30:00.001+09:002010-02-10T11:52:14.320+09:00<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: 12px;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial; font-size: 12px;"><div style="text-align: left;"><br />
</div></span></div>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-32637706845772611622009-12-01T17:08:00.000+09:002009-12-01T17:08:47.414+09:00L'elogio della Mediocrità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbwWrJpiNEa6F1O0utOYIzozCU3oJ6raH8VD8baU1oYtsGDILH3yfAjMNhr2ahhsItbGfG-aTuHUvzS-2CXzibnDXtFxDTzuNSVGyRJes9DAlCOpZi7_Ita5jSpfdJ2ySzNYC9AnqpSmk/s1600/storie-di-tutti-i-giorni-l-amore-che-verr%C3%A0-%5Bdigital-45%5D.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbwWrJpiNEa6F1O0utOYIzozCU3oJ6raH8VD8baU1oYtsGDILH3yfAjMNhr2ahhsItbGfG-aTuHUvzS-2CXzibnDXtFxDTzuNSVGyRJes9DAlCOpZi7_Ita5jSpfdJ2ySzNYC9AnqpSmk/s200/storie-di-tutti-i-giorni-l-amore-che-verr%C3%A0-%5Bdigital-45%5D.jpg" /></a><br />
</div><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nell'82 avevo 10 anni. L'Italia del calcio vinse il mondiale in Spagna, io mi sbucciai gravemente un ginocchio e al festival di sanremo vinse una canzone che è un elogio sperticato della mediocrità. Storie di tutti i giorni, dell'ex-pooh Riccardo Fogli deve la sua fortuna a qualcosa di intangibile. Io avevo 10 anni e mi pareva una canzone carina, ma avevo 10 anni. Riascolto la canzone dopo che mi era tornata alla mente senza ragione. Sapete quando vi svegliate e avete una canzone in testa? Ecco, purtroppo era storie di tutti i giorni. Quindi vado a ripescarla e questa volta, 17 anni dopo, mi fermo ad ascoltare anche il testo. Ma porca maiala, è possibile -mondo cane- che un elogio così sperticato della tristezza e della mediocrità abbia avuto così successo, mi chiedo. Ascolto le storie "di noi brava gente, che fa fatica e s'innamora con niente" e mi chiedo se mi sta prendendo per il culo oppure ci crede davvero. Gente "senza trionfi né grossi guai" avrebbe dovuto prenderlo e gettarlo nel Po nudo a gennaio quando il buon Fogli si immedesima ipocritamente con questi. Come si può cantare "con questo amore che non è bello come vorrei" senza che qualcuno ti riempia di mazzate non mi è proprio chiaro. Non è grande come vorresti? "A' Ricca', e cambialo se nun te piace, nun ce rompe li cojoni"</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-45206429757885322332009-11-24T17:23:00.004+09:002009-11-24T17:47:43.443+09:00Pandemie<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiavZIcs-uI1K8twUFBA4XcMWnhI68xmCRHNEoqHKPVddLcNHiU22bPdR4uKidOF6pETbWc5eu89w8FeDlXcn9En0BpbfJbBApD5r_s18oRUsHrtdLF5Ncl_UrFYSbA_LKK1wfsdpzV1A4/s1600/Fede.content_edit.1050345406.0754.gif"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 158px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiavZIcs-uI1K8twUFBA4XcMWnhI68xmCRHNEoqHKPVddLcNHiU22bPdR4uKidOF6pETbWc5eu89w8FeDlXcn9En0BpbfJbBApD5r_s18oRUsHrtdLF5Ncl_UrFYSbA_LKK1wfsdpzV1A4/s200/Fede.content_edit.1050345406.0754.gif" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5407588186930709890" /></a><br /><p style="text-align: left;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Dopo l'influenza un'altra terribile pandemia rischia di far venire i capelli bianchi ai ragazzi del ministero della salute. Una vecchia piaga mai diagnosticata come malattia rischia nei mesi primaverili di azzerare le capacità produttive del mondo industrializzato. Si tratta del terribile morbo delle erezioni stagionali. Basterà una scollatura, una spalla scoperta e i vostri pantaloni mostreranno tutti gli imbarazzanti effetti del male.</span></span></p> <p style="text-align: left;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Ma già da oggi possiamo combattere questo fastidioso morbo con una recente scoperta scientifica; il Moscex. Un goccio di Moscex e niente più pensieri sconci per 12-14 ore. E' sufficiente un cucchiaino la mattina e uno dopo pranzo e al "migliore amico dell'uomo" non resterà che starsene tranquillo nei suoi comodi boxer. I medici consigliano di utilizzarlo fin da ora, perché prevenire è meglio che curare. Ma sentiamo alcune testimonianze reali come la mia somiglianza con Brad Bitt.</span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><br /></span></span></p> <p style="text-align: left;margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Helvetica; "><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Alessandro (Torino): "Ogni volta che facevo un aperitivo ero costretto a guardare fissamente il mio moijto per non avere una evidente erezione. Le ragazze pensavano che fossi un asociale. Poi ho scoperto Moscex, e da ora posso fissare una sesta di reggiseno senza scompormi. Moscex ha migliorato la mia vita sociale. Ora non esco mai di casa senza"</span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: center; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><br /></span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Stefano (Pisa): "All'università ero diventato lo zimbello delle mie compagne. Le vedevo sempre ridacchiare indicandomi. Non sapevo a chi rivolgermi. Pensavo di essere malato. Poi il medico di famiglia mi ha spiegato che è un disturbo comune e che si può curare semplicemente con un cucchiaino di Moscex. Ora finalmente posso studiare senza distrazioni e le mie compagne non mi deridono più".</span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><br /></span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><br /></span></span></p> <p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Wikipedia aggiunge che "l'erezione del pene" è un disturbo a carico dell'apparato genitale maschile, che provoca un irrigidimento dello stesso e in seconda battuta problemi di socializzazione e -se non curato- procura cefalee, disturbi della concentrazione, ansia, e in casi più gravi malattie veneree e gravidanze indesiderate. Il 70% della popolazione maschile soffre di questo disturbo, ma la maggior parte di questi non ne parla per pudore, rischiando così di cronicizzare il male. L'erezione del pene è il disturbo più diffuso tra i giovani maschi. </span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Quante cose si scoprono leggendo Wikipedia quando si è senza un lavoro. Corro subito a comprare un flacone di Moscex.</span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana, serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><br /></span></span></p><p style="margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica"><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana, serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;"><br /></span></span></p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-21202104094094071202009-11-20T15:06:00.004+09:002009-11-20T15:12:09.204+09:00Previsioni del Tempo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKfRByXjPk2zE_gDqVAg-qetuuExV-zS-8acP5_ZytBYP8tnstPAdrlCU9l_DGCM38wLkCXD9LyycuoFaQ_oKdC2kOwWBBLN0kabscBQM2ok7bUYaVI8jBiRVg3fgpt6oLxKtBL2GhVLI/s1600/giappone_2.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 135px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKfRByXjPk2zE_gDqVAg-qetuuExV-zS-8acP5_ZytBYP8tnstPAdrlCU9l_DGCM38wLkCXD9LyycuoFaQ_oKdC2kOwWBBLN0kabscBQM2ok7bUYaVI8jBiRVg3fgpt6oLxKtBL2GhVLI/s200/giappone_2.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5406064462218078946" /></a><br /><p style="margin-bottom: 0cm"><span><span><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size:medium;">Buona sera. Un’area di alta depressione raggiungerà il Giappone domani in mattinata. Temporali violenti potrebbero causare problemi sulle principali arterie del traffico. Se siete in macchina probabilmente l’acqua penetrerà nel motore facendovi fermare in ai bordi della strada. Pensare di raggiungere un luogo riparato vi risulterà impraticabile a causa dell’enorme lago ormai formatosi ai vostri piedi. Non vi resta che raggiungere quel casolare che appare in lontanza. L’erba alta e bagnata non vi farà notare la terra smossa di recente accanto a una lapide. Ormai fradici raggiungerete il casolare mentre intorno a voi si sta scatenando un uragano tropicale. Il barometro segnerà a questo punto 110 millibar. I lampi illumineranno la porta di legno socchiusa. Se foste in un film horror non entrereste, ma la temperatura sotto la media stagionale di almeno 4 gradi e l’umidità pari al 100% vi convinceranno a varcare la soglia. Dal soffitto penetrano gocce d’acqua piovana. Il casolare sembrerebbe disabitato se non fosse per delle recenti e sospette orme sul legno del tatami impolverato. Nel frattempo si formerà una piccola quanto impressionante tromba d’aria. La vostra automobile verrà alzata in aria dall’uragano e trasportata chissà dove. Rimpiangerete davvero di non avere stipulato una assicurazione kasko. Alcuni rumori e scricchiolii alle vostre spalle non vi insospettiranno come dovrebbero, ma vi faranno pensare piuttosto alle assi di legno sferzate dall’enorme energia cinetica del vento che ormai soffia a 189 km/h da nord/nord-est. In realtà un fulmine di straordinaria potenza qualche minuto prima aveva colpito un cadavere di un coreano seppellito illegalmente ai bordi della tangenziale ridandogli inaspettatamente vita. Sarà proprio il corpo senz’anima di costui alle vostre spalle a produrre quel rumore sospetto. Improvvisamente verrete afferrati dalle sue decomposte ma forti braccia e atterrato sul tatami ammuffito. La temperatura a terra sarà a questo punto di soli 7 gradi con un’umidità relativa del 120%. L’occhio del ciclone si sarà spostato nel frattempo proprio sopra il casolare. Ma vediamo a questo punto la situazione nel dettaglio con l’aiuto della grafica. Un’automobile di alcune tonellate senza assicurazione totale è stata trasportata a un’altezza di 55 metri proprio qui, come potete vedere, sopra il casolare, da una tromba d’aria di inaspettata forza. A pochi metri di distanza un fenomeno elettrostatico imponente ha ridato vita al corpo di questo coreano qui, seppellito illegalmente ai bordi della strada. La placca nord americana e quella euroasiatica, a sinistra nel prospetto, scelgono il momento meno adatto per muoversi in questa direzione qua. Il terremoto che ne deriva è dirompente. L'hoshu tampona Shikoku che gli dichiara guerra. Come potete vedere dal grafico inoltre questi movimenti tellurici formano un’onda anomala di proporzioni importanti che investirà in pieno l'hokkaido. Presumibilmente sembrerà il giorno del giudizio. Anche perché a quel punto il meteorite Hs123/b entrerà nell’atmosfera terrestre diretto sul Kanto. Purtroppo non assisterete al suo arrivo distruttivo poiché nel frattempo la vostra autovettura sarà piombata sul casolare distruggendone il tetto, e uccidendo voi e il coreano zombie in un sol colpo. Mari mossi e agitati, Osaka in fiamme e diversi avvistamenti ufo completeranno il quadro. Non si registrava un fenomeno simile dall’autunno 1972. Grazie per l’attenzione e buona serata.</span></span></span></span></p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-86656341471438329152009-11-16T16:31:00.004+09:002009-11-16T17:02:55.183+09:00Tastes good, is what?<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUqeHQJJplcemyEztwXmHxEmc6e58ubXXf6kCQPg2MoaNjTMQ63cqP9uj3XrDc7kK0IHIH70Gg1oKXmbxkD5Ce-v8yV-9unFFxX60vOCF6BsTYmCDc6N2tG_quWlwqjyleuRDkh0v0YKg/s1600/DSC01197.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUqeHQJJplcemyEztwXmHxEmc6e58ubXXf6kCQPg2MoaNjTMQ63cqP9uj3XrDc7kK0IHIH70Gg1oKXmbxkD5Ce-v8yV-9unFFxX60vOCF6BsTYmCDc6N2tG_quWlwqjyleuRDkh0v0YKg/s200/DSC01197.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404608489182915906" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family:verdana;">Oggi mi permetto in un eccesso di fiducia un pasto a base d'un paio di panini da MerDonald's. Come potete vedere dalla foto lo slogan è "ha un buon gusto, è buono". Questo mi fa riflettere che secondo questo eccellente modo di ragionare quando una cosa ha un buon gusto se ne deduce che è buona (cioè è bene). Questa è più o meno la forma mentis della pubblicità (e fin qui niente da ridire) ma purtroppo anche quella sempre più spesso del produttore. Esempio: Ha più funzioni (cellulare), è migliore. Spesso si applica ormai anche a elementi personali: "parla bene, dice bene". Oppure a condizioni personali: "ha tanti soldi, è ricco". La disfunzione è che la seconda parte del ragionamento è in realtà non riconducibile per forza alla prima, e a volte non ne è neppure collegata (come nel caso del gusto con la bontà di un prodotto). E' un pò come dire che se hai più muscoli sei più forte. Non è proprio così, perché il secondo concetto (la forza) non dipende solo dal primo elemento (i muscoli). Anche nei casi precedenti è lo stesso. La ricchezza non si misura solo con i soldi. Esempio pratico: hai 1 miliardo di euro ma sei indebitato per 2 miliardi, con uno strozzino. Hai i soldi, ma praticamente sei in rovina.</span>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-4545969323672704282009-11-12T11:33:00.002+09:002009-11-12T12:21:26.083+09:00Crocifisso, Libertà, Pluralismo educativo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS1F9eCtcWpx9rNkAI30hUerY7CVjRLie4k7MOajYcXBztFIfcqCLwF4IYGAGZjosnALE-k2_a3KioCWfVOjffnFL0DFXzJIo_24fn9mhb0hQqNC4xOZ8vNB_MjyhGADt2CGJl1EdIORM/s1600-h/dali_Cristo.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 111px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS1F9eCtcWpx9rNkAI30hUerY7CVjRLie4k7MOajYcXBztFIfcqCLwF4IYGAGZjosnALE-k2_a3KioCWfVOjffnFL0DFXzJIo_24fn9mhb0hQqNC4xOZ8vNB_MjyhGADt2CGJl1EdIORM/s200/dali_Cristo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5403051809079441186" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">La sentenza della corte europea chiede allo stato italiano di togliere il crocifisso dalle scuole. La sentenza la trovate </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-style: italic;"><a href="http://www.lucacoscioni.it/rassegnastampa/crocifisso-nelle-scuole-ecco-la-sentenza-della-corte-europea"><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">qui</span></span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">.</span></span></span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">Premesso che -fosse per me- il crocifisso non starebbe nelle aule, mi piace aggiungere alcune riflessioni in libertà alla questione. Sopratutto sull'educazione del bambino, e sul pluralismo educativo che dovrebbe -secondo la corte europea- caratterizzare la scuola pubblica. Anzitutto i due concetti fondamentali che stanno alla base della sentenza sono a mio avviso il</span></span><span class="Apple-style-span" style=" line-height: 19px; "><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;"> </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">rispetto (da parte dello Stato) del diritto a veder garantiti l’istruzione e l’insegnamento conformemente alle loro (dei genitori) </span></span><span class="Apple-style-span" style=" "><span class="Apple-style-span" style=" "><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: medium;">convinzioni religiose e filosofiche e il diritto del singolo alla libertà di pensiero, coscienza e religione. Questi concetti come si nota subito sono visti dalla parte dell'adulto, e non del bambino. Questo infatti viene considerato "plasmabile" in quanto non ancora formato. Il diritto del genitore a educare secondo le proprie convinzioni quindi, manifesta il desiderio di plasmare il bambino secondo convinzioni che non sono propriamente del bambino e che questi non adotta in maniera critica. Dunque c'è un'età dalla quale l'individuo è libero di formarsi criticamente una convinzione? Questo è un bel problema. Si può pensare il pluralismo educativo nella scuola e il monismo dell'educazione dei genitori in contemporanea? Mi pare alquanto difficile. Il pluralismo è un bel concetto, ma la sua applicazione del tutto irrealizzabile per me. Anzitutto nella scuola il cattolicesimo potrebbe essere veicolato ben più che dalla presenza del crocifisso da un professore cattolico, che esprimendo liberamente le sue idee veicolerebbe la sua moralità cattolica nei bambini. Questo non è evitabile in alcun modo. Forse dovremmo preoccuparci più del genitore che vuole ad ogni costo imprimere le proprie convinzioni al figlio che di un simbolo posto nei muri. Il genitore vuole che il bambino sia educato secondo le proprie convinzioni, ma questo non è possibile. Anche l'educazione laica che si chiede allo stato è inapplicabile, a meno di non soddisfare alcuni complessi parametri. Se si intende una educazione obiettiva va da sé che è una richiesta assurda, in quanto ogni persona ha delle proprie convinzioni, che ritiene superiori (pur se tollerandone altre), sopratutto per quel che riguarda valori di moralità ed etica. E giustamente a queste si attiene (o prova) e queste diffonde. La morale cattolica ha permeato le coscienze italiane per troppo tempo per poter essere esclusa per legge. Forse invece di pensare a crescere il bambino secondo le nostre convinzioni, dovremmo iniziare a chiedere cosa ne pensa lui, di temi etici. Magari resteremmo sorpresi dalle sue risposte. E chissà, forse saremmo noi ad essere plasmati da lui. </span></span></span></span></span></div>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-24922678072254424032009-11-10T14:28:00.005+09:002010-02-10T11:58:15.768+09:00Il Giappone? Un pacco<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyUJ0JMO0O_GKXGlv1ZYmhZ8a1kBhhvYQbxdw016mdRMLc7lP20cCyreSDG6kNjfTaNnKkTk2jYFX4_SfrqHmkYQiDLwKCHUuNK2WWJebWg_K2P7Uo2cHmI32CBroPZEad_1s0U1ugYtM/s1600-h/DSC01177.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5402345798851310514" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyUJ0JMO0O_GKXGlv1ZYmhZ8a1kBhhvYQbxdw016mdRMLc7lP20cCyreSDG6kNjfTaNnKkTk2jYFX4_SfrqHmkYQiDLwKCHUuNK2WWJebWg_K2P7Uo2cHmI32CBroPZEad_1s0U1ugYtM/s200/DSC01177.JPG" style="cursor: hand; cursor: pointer; float: left; height: 200px; margin: 0 10px 10px 0; width: 150px;" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Esiste un Dio perverso in Giappone, che obbliga i giapponesi a impacchettare tutto quello che trovano. Ora, mi sta bene che i biscotti siano dentro un pacchetto. Ma dentro il pacchetto, perché ogni singolo stramaledetto biscotto deve essere impacchettato? Perché mi costringi ad aprire il pacchetto di ogni singolo biscotto? Mi piacerebbe affondare la mano nel contenitore e afferrare 4 biscotti e mettermeli tutti in bocca, ma non posso farlo. Perché se compro una penna, la commessa l'avvolge in una carta? Lasciala così, è una penna del cavolo, la metto in tasca, in borsa, in bocca e me ne voglio solo andare. Ma no, devi aspettare che finisco questo grazioso pacchetto che contiene 1 (una!) biro. E se compri un oggetto piccolo te lo impacchettano e poi te lo mettono in una borsa di plastica che chiudono con un adesivo del negozio. Ci sono momenti nei quali penso che vogliano anche impacchettarmi le monete del resto. Forse è questo che dicono quando ti porgono gentilmente tutto il monetame. Una frase lunghissima che ho sempre evitato di interpretare, cavandomela con un sorriso mezzo inchino e via fuori dalle palle. Invece probabilmente dicono: </span><br />
<div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">-"eccole onorevole ospite i suoi 421 yen di resto. Desidera che glieli impacchetto?" </span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">-"Provaci e ti stacco la testa a morsi"</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><br />
</span></div><div><br />
</div>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-9907929106616990842009-11-09T11:47:00.009+09:002009-11-10T14:49:48.733+09:00Tokyo mon Amour<span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Tokyo è una città che amo. E questo è un post solo d'amore per lei. Visivamente, sembra che le costruzioni siano state gettate a casaccio come nel gioco shangai, e forse per questo tracciano linee bizzarre, che sembrano seguire una logica personale sconosciuta. A volte sono i riflessi a deformare ciò che è già deforme</span><div><br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Z_tbpk76TVvH3uL2Kn9wI9XZtRYLQG3NnCWj3tWGyUpmFGixkV-P5EXE7xM6tapLhOGwJ-FPgMbncjpsbm5PW1nxl-7TpKIVLRC8rel582-HBDNEDRGEophnZDr_jNcHxn0YdQzlK58/s1600-h/DSC01163.JPG"><img style="text-align: left;display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; cursor: pointer; width: 200px; height: 150px; " src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Z_tbpk76TVvH3uL2Kn9wI9XZtRYLQG3NnCWj3tWGyUpmFGixkV-P5EXE7xM6tapLhOGwJ-FPgMbncjpsbm5PW1nxl-7TpKIVLRC8rel582-HBDNEDRGEophnZDr_jNcHxn0YdQzlK58/s200/DSC01163.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5401931305814075490" /></a><br /><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Altre volte si ergono solitarie costruzioni filiformi, che sembrano esser giganti di una razza estinta, che provano a nascondersi tra il cemento, sperando di non esser visti</span></div><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEUNkJIC04EkbL5pagbE8909PVismJvmCM7KzuHzxxXOxjGlEwPGn8K-ED5OMDrMDBxJc0awsYEyPp9kE3BfetWYSzKiD2vCh5PsZHiX16TzQoT5aRX0GUEqUY5GZxGAHHEKvkYklbBlE/s1600-h/DSC01157.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEUNkJIC04EkbL5pagbE8909PVismJvmCM7KzuHzxxXOxjGlEwPGn8K-ED5OMDrMDBxJc0awsYEyPp9kE3BfetWYSzKiD2vCh5PsZHiX16TzQoT5aRX0GUEqUY5GZxGAHHEKvkYklbBlE/s200/DSC01157.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5401932644393485954" /></a><br /><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Oppure è la poca natura presente in essa a stupirmi, con le sue linee artificiali, umanizzate, che a volte si appoggiano a bastoni, come anziani, ad aspettare la fine del giorno</span></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJzzCv67XRsLCbp4hOzjINjpAKjteyuLt45v-Y0mVRSbv9zmUgpr5ZROK9n82zrpP-qAGY_yCgZn10omJPUEqfX0uO7f5OQxTy1x3Ge-16cjDDUtqq2LQjBtWZ-Ot-OpYLqneIa5ySEOo/s1600-h/DSC00188+copia.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJzzCv67XRsLCbp4hOzjINjpAKjteyuLt45v-Y0mVRSbv9zmUgpr5ZROK9n82zrpP-qAGY_yCgZn10omJPUEqfX0uO7f5OQxTy1x3Ge-16cjDDUtqq2LQjBtWZ-Ot-OpYLqneIa5ySEOo/s200/DSC00188+copia.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5401933380786536562" /></a><br /><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Mi piace immaginare che sia un'entità viva, alla quale chiedere consiglio e supporto. Una sorta di dio pagano, se può avere senso. Quando l'ho vista la prima volta ho pensato parafrasando Frank Sinatra, "this is my kind of town, Tokyo"</span></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOA1I24jsRg84UIRZZA55UgHhtrjgQNhIGwICoevkRKvJtArwvUORyE2EZWHoya3vYgjaCxrDCLysHKBN7tIw7osUI69Loa_aZO5t4fhYgoKyDhq7aI1H6b9pW7GQF2Lbib4JF6wA4TKM/s1600-h/DSCI0140.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 150px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOA1I24jsRg84UIRZZA55UgHhtrjgQNhIGwICoevkRKvJtArwvUORyE2EZWHoya3vYgjaCxrDCLysHKBN7tIw7osUI69Loa_aZO5t4fhYgoKyDhq7aI1H6b9pW7GQF2Lbib4JF6wA4TKM/s200/DSCI0140.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5401937102339509714" /></a>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-31242925987407725112009-11-05T22:06:00.004+09:002009-11-10T14:48:50.253+09:00Scarpe tra i Piedi<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO8wa_mNr8Qbc73LOKgmHcrogBC1xumoJMeGdzcEda0kkmVFoK3UwooVnx2qd_ADN7ANfv9d_CZ9Rd8zMdXH35QbW26F19_3aP_Rp9awFwfSo-nl_NqmfGAYtznk6sqVX7yj0_bPGDO_0/s1600-h/hobbit.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 190px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO8wa_mNr8Qbc73LOKgmHcrogBC1xumoJMeGdzcEda0kkmVFoK3UwooVnx2qd_ADN7ANfv9d_CZ9Rd8zMdXH35QbW26F19_3aP_Rp9awFwfSo-nl_NqmfGAYtznk6sqVX7yj0_bPGDO_0/s200/hobbit.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5400611993512454866" /></a><br /><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Oggi sono andato a provare i vestiti per il servizio fotografico del matrimonio. Qui si può scegliere tra occidentale e tradizionale. Curioso il gusto degli abiti occidentali. Mentre la donna ha quasi sempre degli strascichi eccedenti i 6 metri, l'uomo può scegliere tra i colori più bizzarri. Così dopo aver visto un noioso video di presentazione della cerimonia occidentale, dove due giapponesi completavano il rito con un vigoroso bacio sulla guancia (a letto bambini, le immagini si fanno davvero forti) mi impegno a scegliere quello meno brutto. I colori sono il classico nero (ma con panciotto di inizio 900, immagino con annesso cipollone), il navy, un orrendo bianco da mafia balcanica, un così detto smokey, uno d'oro (wow, aspetta, prima passo dal dentista e mi faccio anche un paio di incisivi a 24 carati), e un altro colore che non so francamente diagnosticare. Provo il nero, ma sembro un becchino di inizio XX secolo. Li passo tutti e alla fine scelgo il smokey dalla tinta indefinita. Mi vengono dati anche un paio di calzoni dalla taglia improbabile. Lunghi di cavallo ma impietosamente corti di gambe. E colpo di genio finale, un paio di meravigliose scarpe. Taglia pippo baudo. Io sono basso, ho il 40, e vestito così sembro un compositore tra fine 700 inizio 800, con le scarpe di un clown (oppure un clown vestito da compositore fate voi). Mentre accentuo la camminata alla clown facendo sghignazzare la commessa mi sorgono due pensieri. Primo: i giapponesi si sa, non sono altissimi in media. Ora, perché queste sono le scarpe più piccole di cui si dispone? Secondo: se le gambe dei giapponesi fossero più corte -come dice la commessa- perché i loro piedi dovrebbero essere così lunghi da permettergli di camminare su distese di neve senza racchette?</span><div><span class="Apple-style-span" style="font-family: verdana;">Questo il mistero cui mi dedicherò la prossima settimana. I giapponesi sono i discendenti degli Hobbit? <br /></span><div><br /></div></div>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-32865884263826911752009-10-14T15:46:00.003+09:002009-10-14T16:07:30.764+09:00DORAMA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGbihcRpPMbURzQ_fIkaxXVWie61T9airTtJ9NBlxG1q74AJAQa_I3QFtDOkanax6RafMOI4wQJYzv-QF8NdLsr76A0d58ah1r6bOEuIRztqEJKHKJTD4hvmqDSmHKvSkiTTT_YVMmjE/s1600-h/d8b5ba003e1e7b6e7e15133ff1e1b57b.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGbihcRpPMbURzQ_fIkaxXVWie61T9airTtJ9NBlxG1q74AJAQa_I3QFtDOkanax6RafMOI4wQJYzv-QF8NdLsr76A0d58ah1r6bOEuIRztqEJKHKJTD4hvmqDSmHKvSkiTTT_YVMmjE/s200/d8b5ba003e1e7b6e7e15133ff1e1b57b.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5392347875105095426" /></a><br /><p>Mi piace guardare i Dorama. Cioè le televonele, in pratica. La lingua giapponese per me ha solo segreti, e l'unico utilizzo che ne faccio è quello di sbiascicare ordinazioni nei vari bar (come li chiamo io). Possiamo ben immaginare quello che capisco io quindi di questi telefilm. Domenica ne ho guardato uno il cui titolo sembra essere Jin. Ecco la storia, o quello che penso sia la storia. Un medico, abile ad aprire crani, aspetta che sua moglie (o una sua cara amica) esca dal coma dopo un operazione alla testa. Soffre però lui stesso di mal di testa causati da un feto tenuto sott'olio (così sembra) in un'oliera. All'improvviso un suo paziente scappa col feto, lui lo insegue e gli fa cadere il feto; questo avvenimento lo riporta naturalmente indietro di 150 anni circa (beh, doveva aspettarselo). Qui si trova a curare ferite alla testa di poveri malcapitati (un samurai, una donna colpita da un cavallo), mentre inizia una relazione con una giovane donna del posto (e del tempo). Questo cosa ci insegna? Ecco, me lo sono chiesto anche io. Forse il feto dotato di poteri paranormali vuole essere un ammonimento contro l'aborto?I mal di testa -e le ferite alla testa- sono metafore dei grattacapi causati al popolo giapponese dall'apertura, che avvenne proprio in quei tempi, dopo secoli d'isolamento, nei confronti dello "straniero"? E perché una donna uguale alla moglie è esistita 150 anni prima? Non c'erano abbastanza soldi per un'altra figura del cast? Queste sono alcune delle domande che lo sceneggiato lascia per ora in sospeso. Aspetto fremente -see, come no!- la prossima puntata.</p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-40584890377159515262009-10-08T14:26:00.004+09:002009-10-08T15:14:40.124+09:00L'anello mancante. Di Saturno, però.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg27U3QEs-HUaZC85j5SNZES_wK3YrMe5TqBIP6at8VcTxQ3fM1oU1fYH4zLux6sjuwG4wu1I9RL6FzsT8SCJqScRmMxtPh4y8_imricigbpGflGks6pt46WxzRdNCBBQjzg8vdK6hoVTM/s1600-h/saturn+huge+ring.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 136px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg27U3QEs-HUaZC85j5SNZES_wK3YrMe5TqBIP6at8VcTxQ3fM1oU1fYH4zLux6sjuwG4wu1I9RL6FzsT8SCJqScRmMxtPh4y8_imricigbpGflGks6pt46WxzRdNCBBQjzg8vdK6hoVTM/s200/saturn+huge+ring.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5390100547085792162" /></a><br />La NASA attraverso lo spitzer space telescope scopre un -fino ad oggi- invisibile ed enorme anello di saturno. L'anello, per quanto possa io capire dall'inglese orbita su un piano diverso rispetto ai suoi già famosi anelli, ed è costituito di ghiaccio e polveri. L'anello, enorme e tenue non era prima visibile con i telescopi in uso. Ora sì, ma non chiedetemi perché. E comunque non importa. Quello che mi fa pensare è che conferma la convinzione popolare che le cose più grandi sono, più sono difficili a vedersi. Restiamo focalizzati sul particolare, e spesso perdiamo l'insieme. Analisi prive di sintesi. Spesso guardiamo un terremoto come ad un disastro incredibile, poi spostiamo il riferimento e vediamo che per la terra, è solo un piccolo -quasi insignificante- assestamento. Spesso pensiamo che la donna che ci ha tradito e lasciato abbia commesso un'azione indegna e meschina. Ma anni dopo, magari ci rendiamo conto che grazie a quell'azione abbiamo conosciuto un'altra donna, o fatto qualcosa che non avremmo mai fatto. Questo cosa significa? Beh, credo assolutamente nulla. Ma quando resti in casa perché ti intimoriscono per le conseguenze di un tifone che poi non arriva, ecco, diventi un pò filosofo. O ti girano i coglioni. O entrambi. Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-11319215458607347552009-10-07T23:45:00.002+09:002009-10-08T00:15:37.533+09:00Arriva il tifone<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Z0xO7e4C2k7l69ueZIg2ByoIV9X7fY2eXPbIQG45xLL9ZzQnXp-m0eFHHhev0GSw5uVImninLzI5J6DwDscdCr_NF5gcSFg8yWRhXgsd55ow45sa4lfeSR11EJgJLNnBjsLzY6fB_iM/s1600-h/tifone.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Z0xO7e4C2k7l69ueZIg2ByoIV9X7fY2eXPbIQG45xLL9ZzQnXp-m0eFHHhev0GSw5uVImninLzI5J6DwDscdCr_NF5gcSFg8yWRhXgsd55ow45sa4lfeSR11EJgJLNnBjsLzY6fB_iM/s200/tifone.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5389876986952556018" /></a><br />Qui a Tokyo siamo in attesa spasmodica del tifone. Ormai seguiamo la cronostoria completa, minuto per minuto. Il tifone pare forte, o comunque più forte del milan di questa stagione. Dovrebbe arrivare perlomeno in zona Uefa, si dice negli ambienti specializzati. Ho detto alla mia fidanzata di non andare a lavoro, che stiamo un pò tranquilli. Lei ci ha pensato su, perché comunque il lavoro in giappone è il lavoro. Quindi andrà a lavoro. L'acqua scenderà rifugiandosi nei tombini, nei balconi e le case, il vento cercherà riparo ululando come un ossesso; mmm, sesso. Sarebbe il giorno ideale. Procreare durante un tifone. Sotto le coperte, al riparo da tutto. Oppure mi piacerebbe passarlo dentro un mister donuts, sorseggiando caffè americano caldo, e mangiando ciambelle grasse. Mister tifone, non ho voglia di scherzare, rimettiamoci la maglia, i tempi stanno per cambiare.Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-69191073155792720902009-10-04T23:10:00.004+09:002009-10-04T23:38:42.752+09:00Capisco di non capire<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKVhwey6qMFbYiIEregQyCivQIuKBA7Z4kg4EW6g_1XZgjk17fp3aBj2acr02weK1kLINPAIudBFflzTfrOiS7KhJpm39VO9qVLJEd1C3LnCy5l2t6L1ydnAyYshyphenhyphenCmuQnNU1EdTMRKZM/s1600-h/nothing.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 232px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKVhwey6qMFbYiIEregQyCivQIuKBA7Z4kg4EW6g_1XZgjk17fp3aBj2acr02weK1kLINPAIudBFflzTfrOiS7KhJpm39VO9qVLJEd1C3LnCy5l2t6L1ydnAyYshyphenhyphenCmuQnNU1EdTMRKZM/s320/nothing.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5388751484944288418" /></a><br /><p>"Non insistere, tanto non capisce il giapponese" dice lui. E in effetti è così. Non capisco niente, tranne la frase che ha appena detto. Quindi lo capisco? Il dilemma manda in tilt il mio cervello. La coppia di giapponesi perde consistenza, e con essa tutta la festa dell'amicizia (leggi: degli stranieri), e i cinesi scompaiono, e i coreani con loro, e gli indiani seguono a ruota. Capisco? Non capisco? Sto per avere una chiara esperienza OBE (out of body experience) ma riesco a evitarla morsicando un onigiri, che per chi non lo sapesse è una palla di riso (ma no? riso? davvero? in Giappone?) con dentro quello che non mettereste mai in nessuna pietanza. Nel mio credo ci fosse del trucciolato. Riso con trucciolato; forse è un'idea Ikea. Onigiri Strummellår, quando l'asia incontra la Svezia. Capisco? Non capisco? Per mandare giù il boccone sono costretto a trincare quasi d'un sorso la bevanda che mi è stata offerta. The verde freddo, of course. Ecco spiegato l'alto numero di suicidi in giappone. Nutrite una qualsiasi città italiana con riso bianco e the verde, ed ecco il controllo demografico. Capisco? Non capisco? Mi viene in mente mia madre che con la mia fidanzata presente afferma "certo che non capisce proprio niente d'italiano", io che mi adiro, la mia fidanzata che fa finta di nulla. Ecco, ho risolto: guardo la coppia -lei nel frattempo insiste nel parlarmi in giapponese- e ho la soluzione: sorrido e faccio finta di nulla. Loro non capiscono. Capiscono?</p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-43308892170952931292009-10-03T14:45:00.005+09:002009-10-03T15:13:33.210+09:00Asia Oasi di Serenità (come no)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheDFNonw4vvccenuRR0d87GAiX91Iw1yUZ5ec1bymHJe4ZVKnZeht2vuCvWv1v6E_0VTlziyEBSFak1lQ7_ZQx2icvWsC-yE_OaXFgs7E7mr3JEGrybNhkfuJxNUQ8DeoYqni4cpAzXYY/s1600-h/asia.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 239px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheDFNonw4vvccenuRR0d87GAiX91Iw1yUZ5ec1bymHJe4ZVKnZeht2vuCvWv1v6E_0VTlziyEBSFak1lQ7_ZQx2icvWsC-yE_OaXFgs7E7mr3JEGrybNhkfuJxNUQ8DeoYqni4cpAzXYY/s320/asia.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5388252961347521026" /></a><br /><p><span style="font-size:100%;">La cina è davvero la super potenza del futuro? Molti in giappone non si fanno questa domanda. Loro si chiedono più pragmaticamente: dove mangerò stasera degli ottimi ramen? Ma i giapponesi son così, non si spreca tempo in una oziosa discussione politica quando si può tergiversare bellamente sugli ingredienti che rendono questo riso bianco così gustoso. A mio avviso l'ingrediente è solo uno: la fantasia. Il riso bianco è l'unica cosa del resto che accomuna cina e giappone, altrimenti divisi su irrisolte e noiose questioni storiche: Quegli scogli vicino a okinawa, ad esempio, a chi appartengono? Entrambe le nazioni pensano di averne diritto. Il vero proprietario è però -a quanto rivelano le mie fonti- Nettuno in persona. Difficilmente Nettuno permetterà a qualcuno di sottrargli il suo scoglio preferito. L'esercito cinese è enorme, quello giapponese invece non c'è. Indoviniamo chi vincerebbe uno scontro diretto? Suggerimento: Ha il viso tondo, due enormi orecchie e vive a Topolinia. Naturalmente gli stati uniti hanno i loro soldati nelle vicinanze, pronti a perdere una nuova guerra. C'è poi l'affaire Taiwan. Quest'isola considerata dai cinesi come parte della loro nazione, esattamente come gli scogli di okinawa, una parte dell'india, e parti del territorio della corea del nord e chissà cos'altro ancora. Sembra il famoso schetch di benigni.</span></p><p><span style="font-size:100%;">-E questi occhiali di chi sono?- chiediamo</span></p><p><span style="font-size:100%;">-Sono nostri.- risponde l'alta nomenklatura cinese<br /></span></p><p><span style="font-size:100%;">C'è sempre uno studio storico che dimostra come una parte di un qualche territorio sia storicamente cinese. Il giappone fa lo stesso con un bel pò di isolette. Se facessero così anche i mongoli ci sarebbe solo una nazione in asia, con capitale Ulan Bator. Questo per dire che in asia il pericolo di una qualche guerra è sempre dietro l'angolo. L'unica pericolo che non corre l'asia direi è quello di vincere una coppa del mondo di calcio. <br /></span></p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-25628346152050340982009-10-02T23:26:00.005+09:002009-10-04T23:30:34.935+09:00Una Meazzi li seppellirà<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXntgynp1qbZpERn5jF64L1-7h7hV2RZcizvgflVXUdn8Bd_rr90EnhiLyYWvGsOfFIZW4I-1y2gfUvoBax1gUgCbJSeWKsRZXFeUd88zsZV1pPBahwex4V4t94UCT4Lk6RZlc5hNNpZ8/s1600-h/AAAA0094.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 150px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXntgynp1qbZpERn5jF64L1-7h7hV2RZcizvgflVXUdn8Bd_rr90EnhiLyYWvGsOfFIZW4I-1y2gfUvoBax1gUgCbJSeWKsRZXFeUd88zsZV1pPBahwex4V4t94UCT4Lk6RZlc5hNNpZ8/s200/AAAA0094.JPG" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5388752091736912498" /></a><br /><br /><p>Ora che vivo in Giappone sento la mancanza di una cosa in particolare. La mia chitarra elettrica meazzi, classe 1960. Questo piccolo gioiello dal lungo manico emette sonori fischi non appena attaccata a un ampli qualunque. Non sa cantare, non conosce melodie o armonie, arpeggi e accordi; lei grida solo. Un lungo e acuto lamento straziante che non conosce requie. Esattamente come un disco di giorgia. Esattamente quello con il quale dovrebbero essere coperti la stragrande parte dei programmi tv giapponesi. Coi loro sottotitoli. Programmi dove si mangia tanto, si ride, e ci si stupisce in continuazione di nulla. Ora che anche il mio tg preferito ha cambiato la conduttrice, per sostituirla con una sciacquetta uguale a mille altre, ho fatto un sogno: collego la mia meazzi a l'ampli di marty in ritorno al futuro, metto il volume al massimo e.... solo un lungo fischio li seppellirà.</p><p><br /></p>Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-22957124812375748932008-04-09T02:05:00.004+09:002008-04-09T02:24:07.745+09:00LA LUNGA MARCIA VERSO IL MATRIMONIO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt3zuKLdRKYicPmhHCUSgisg4C669ZhKnMm1KRkIQZIodsA9NDBuy-ViA6IGNNF5tVBpcwdoelYmkIf2pZq3p1JOueQ-MGutNSDzogynKf1Ij9hyphenhyphenDjdj2eq7qHHu2VgPf-H4jZA6hCyzU/s1600-h/Photo054.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt3zuKLdRKYicPmhHCUSgisg4C669ZhKnMm1KRkIQZIodsA9NDBuy-ViA6IGNNF5tVBpcwdoelYmkIf2pZq3p1JOueQ-MGutNSDzogynKf1Ij9hyphenhyphenDjdj2eq7qHHu2VgPf-H4jZA6hCyzU/s200/Photo054.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5186926413371424530" /></a><br />Ho comprato una pianta. Delle tenere campanule color lilla si ergono dalla terra che staziona lemme lemme dentro un vaso di plastica. Plastica che contiene la natura. Ci deve essere un senso, ma non so qual'è. Queste tenere campanule pare adorino la penombra. Non desiderano la luce diretta del sole. Amano l'umidità e fare le parole crociate senza schema della settimana enigmistica. In pratica non hanno nulla in comune con me. Allora perché comprarle? Perché sono almeno 2 anni che tengo in casa, felicemente, con ottimi risultati una pietra di ametista. Molto grande per giunta. Un minerale difficile da tenere. Molti hanno avuto dei problemi con le ametiste. Si lamentano di notte, non amano i bambini e pungono. La loro puntura è decisamente dolorosa. Sono dei minerali aggressivi che diversamente dal quarzo -per fare un esempio- difendono il territorio. Quale fatica metterle accanto nella mensola dove si mostrava vanitosa un libro. Anzitutto niente horror. Clive Barker è stato fatto a pezzi. Anche i classici come Kafka o Sarte non erano di suo gradimento. Alla fine, dopo aver scartato buona parte della letteratura mondiale, ci siamo accordati sulla scuola neomarxista di Francoforte. Questo per dire che tenere in casa un'ametista non è da tutti. Bisogna avere il pollice minerale. Io, modestamente, lo posseggo. E dopo averlo orgogliosamente constatato posso dedicarmi a forme di vita più complesse. Dopo i virus e gli agenti patogeni in genere, prima i minerali, ora i vegetali. Se continuerò così, tra qualche anno potrò dedicarmi a dei pesci, poi forse, dei mammiferi. Solo a quel punto dirò di sì alla mia fidanzata.Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-58177896610975623282008-03-08T19:59:00.004+09:002008-04-09T02:29:05.070+09:00La poesia non serve a granché<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu4ZaMYKhlTLdJFaxkZ0viBfvvSditfbgph4_tKe2IjV0NURVxYRL3k19gPo5bDz6bFZIXHjptFdKqUhVw7hx2KBBYZ6goT8_5Rpi_25Sn3DEcjyd1nANXDHC8qona4yOYzq4_vss8QdM/s1600-h/lorenzodemedici.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu4ZaMYKhlTLdJFaxkZ0viBfvvSditfbgph4_tKe2IjV0NURVxYRL3k19gPo5bDz6bFZIXHjptFdKqUhVw7hx2KBBYZ6goT8_5Rpi_25Sn3DEcjyd1nANXDHC8qona4yOYzq4_vss8QdM/s200/lorenzodemedici.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5175326460035659394" /></a><br />Questa semplice realtà sembra essere dimenticata dai più. Come ogni categoria di lavoratori pensa che il mondo cadrebbe in rovina senza il loro apporto, anche i poeti pensano lo stesso della loro funzione. Ma se, come abbiamo visto, gli operatori ecologici potrebbero avere le loro ragioni per pensarlo, i poeti decisamente si sopravvalutano. Perché mai delle parole messe in fila ritmicamente dovrebbero essere indispensabili? quando ho provato a coprire il rosso in banca con una parte delle "rime spirituali" di Lorenzo il Magnifico il bancario mi ha cacciato a pedate. Nessuna donna me l'ha data dopo avermi ascoltato recitare "il Vento" di Attilio Bortolucci. Dopo una giornata di tal fatta sono tornato a casa, e ho trovato conforto in una vecchia poesia di Charles Bukovski. Ecco quindi l'unica funzione della poesia. Se la tua vita è a scatafascio, e tu sei una nullità, lei ti dice "ma no, che sei un bravo guaglione". Un pò la stessa funzione della prostituta quando tua moglie ti abbandona per un altro. Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8231281260226628790.post-20016880670903159992008-02-12T22:21:00.000+09:002008-02-12T23:20:18.854+09:00C'è del marcio in Danimarca<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCyzh1piqEUh05GCEN7O7A623kWG9tKrQQ6kfnCRtZbYMCxc1XyQ0SOtY-0ACxyMlEQbN7rpNz1qS9kBQZ2p8fXfR6JYJbb0SQBxs-qu0NVnzulQq9sSMNcemdYZgZI4kXzACFZzWSg9w/s1600-h/bellezza_guerra_3.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCyzh1piqEUh05GCEN7O7A623kWG9tKrQQ6kfnCRtZbYMCxc1XyQ0SOtY-0ACxyMlEQbN7rpNz1qS9kBQZ2p8fXfR6JYJbb0SQBxs-qu0NVnzulQq9sSMNcemdYZgZI4kXzACFZzWSg9w/s200/bellezza_guerra_3.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5166098233294611074" /></a><br />Il dolore non porta a nulla di buono. Questa evidente realtà viene negata dalla religione cristiana, la quale vorrebbe dare al dolore e alla sofferenza un significato salvifico. Non ricordo di aver visto mai persone migliorare grazie al dolore. Anzi, quando questo è continuo l'abbruttimento è certo. Il dolore tira fuori il peggio dell'uomo. Rabbia, rancore, violenza. Dal letame nascono i fiori cantava De Andrè. Ma non è vero. Dal letame non nasce nulla, al massimo è un concime. Il passato dell'umanità è costruito sul dolore, sulla violenza. Costellato di perdite tragiche. Guerre, omicidi, stupri. Da questo dolore l'uomo non ha imparato nulla. Oltre a perpetrarlo, naturalmente. L'uomo è un essere stupido. Un animale votato al suicidio. La sua presenza è per la Terra una jattura. E' un microbo, un virus che muta in continuazione distruggendo il corpo che lo ospita. Il dolore porta dolore. Una tautologia difficilmente contestabile. Non credo nelle proprietà miracolose del dolore. Solo la gioia ci salverà da noi stessi. Solo la gioia ci renderà liberi. La gioia è la mia religione. Muhttp://www.blogger.com/profile/14264182018301938190noreply@blogger.com0