20080202

Voglio essere danna


L'arte della geisha va scomparendo. Come le tigri. Anche se non vi è relazione alcuna tra geisha e tigre, anche perché quest'ultima non può permettersi certo l'onerosa parcella per i di lei servigi. In effetti non è stata mai registrata a memoria d'uomo una tigre come "danna" di una geisha. Ma naturalmente potremmo semplicemente non saperlo. Difatti le geisha sono molto riservate. In Italia non sono presenti, perché per un uomo italiano pagare la grazia, la bellezza e altre abilità frutto di anni di studio sembra sciocco. Quando invece si può pagare qualcosa per la quale una donna non deve essere molto in gamba. Strani gli uomini. Un po' come se andassi a teatro, ma solo dopo aver ricevuto assicurazione che gli attori sono incapaci. Mi piacerebbe parlare con  una geisha, ma temo che non capirei molto di quello che mi dice. Poi la danza orientale non la capisco. Magari potrei ascoltarla suonare lo shamisen. Per un paio di secondi, cioè quello che  mi permettono le mie finanze. Eh, non verrò mai intrattenuto da una maiko, lo capisco bene e mi dispiace molto. Però ho un'idea. Potrei affittare un kimono. Trovare qualcuno che sappia utilizzare il trucco delle maiko e dietro compenso -non troppo esoso- affitarmi la prostituta sotto casa. La farei vestire come una maiko. La porterei a casa, mi farei versare del sakè. Per un'ora solo, lei la mia geisha, io il suo danna. Ne parlerò con la mia psicologa. 

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