20080409

LA LUNGA MARCIA VERSO IL MATRIMONIO


Ho comprato una pianta. Delle tenere campanule color lilla si ergono dalla terra che staziona lemme lemme dentro un vaso di plastica. Plastica che contiene la natura. Ci deve essere un senso, ma non so qual'è. Queste tenere campanule pare adorino la penombra. Non desiderano la luce diretta del sole. Amano l'umidità e fare le parole crociate senza schema della settimana enigmistica.  In pratica non hanno nulla in comune con me. Allora perché comprarle? Perché sono almeno 2 anni che tengo in casa, felicemente, con ottimi risultati una pietra di ametista. Molto grande per giunta. Un minerale difficile da tenere. Molti hanno avuto dei problemi con le ametiste. Si lamentano di notte, non amano i bambini e pungono. La loro puntura è decisamente dolorosa. Sono dei minerali aggressivi che diversamente dal quarzo -per fare un esempio- difendono il territorio. Quale fatica metterle accanto nella mensola dove si mostrava vanitosa un libro. Anzitutto niente horror. Clive Barker è stato fatto a pezzi. Anche i classici come Kafka o Sarte non erano di suo gradimento. Alla fine, dopo aver scartato buona parte della letteratura mondiale, ci siamo accordati sulla scuola neomarxista di Francoforte. Questo per dire che tenere in casa un'ametista non è da tutti. Bisogna avere il pollice minerale. Io, modestamente, lo posseggo. E dopo averlo orgogliosamente constatato posso dedicarmi a forme di vita più complesse. Dopo i virus e gli agenti patogeni in genere, prima i minerali, ora i vegetali. Se continuerò così, tra qualche anno potrò dedicarmi a dei pesci, poi forse, dei mammiferi. Solo a quel punto dirò di sì alla mia fidanzata.

20080308

La poesia non serve a granché


Questa semplice realtà sembra essere dimenticata dai più. Come ogni categoria di lavoratori pensa che il mondo cadrebbe in rovina senza il loro apporto, anche i poeti pensano lo stesso della loro funzione. Ma se, come abbiamo visto, gli operatori ecologici potrebbero avere le loro ragioni per pensarlo, i poeti decisamente si sopravvalutano. Perché mai delle parole messe in fila ritmicamente dovrebbero essere indispensabili? quando ho provato a coprire il rosso in banca con una parte delle "rime spirituali" di Lorenzo il Magnifico il bancario mi ha cacciato a pedate. Nessuna donna me l'ha data dopo avermi ascoltato recitare "il Vento" di Attilio Bortolucci. Dopo una giornata di tal fatta sono tornato a casa, e ho trovato conforto in una vecchia poesia di Charles Bukovski. Ecco quindi l'unica funzione della poesia. Se la tua vita è a scatafascio, e tu sei una nullità, lei ti dice "ma no, che sei un bravo guaglione". Un pò la stessa funzione della prostituta quando tua moglie ti abbandona per un altro. 

20080212

C'è del marcio in Danimarca


Il dolore non porta a nulla di buono. Questa evidente realtà viene negata dalla religione cristiana, la quale vorrebbe dare al dolore e alla sofferenza un significato salvifico. Non ricordo di aver visto mai persone migliorare grazie al dolore. Anzi, quando questo è continuo l'abbruttimento è certo. Il dolore tira fuori il peggio dell'uomo. Rabbia, rancore, violenza. Dal letame nascono i fiori cantava De Andrè. Ma non è vero. Dal letame non nasce nulla, al massimo è un concime. Il passato dell'umanità è costruito sul dolore, sulla violenza. Costellato di perdite tragiche. Guerre, omicidi, stupri. Da questo dolore l'uomo non ha imparato nulla. Oltre a perpetrarlo, naturalmente. L'uomo è un essere stupido. Un animale votato al suicidio. La sua presenza è per la Terra una jattura. E' un microbo, un virus che muta in continuazione distruggendo il corpo che lo ospita.  Il dolore porta dolore. Una tautologia difficilmente contestabile. Non credo nelle proprietà miracolose del dolore. Solo la gioia ci salverà da noi stessi. Solo la gioia ci renderà liberi. La gioia è la mia religione. 

20080202

Voglio essere danna


L'arte della geisha va scomparendo. Come le tigri. Anche se non vi è relazione alcuna tra geisha e tigre, anche perché quest'ultima non può permettersi certo l'onerosa parcella per i di lei servigi. In effetti non è stata mai registrata a memoria d'uomo una tigre come "danna" di una geisha. Ma naturalmente potremmo semplicemente non saperlo. Difatti le geisha sono molto riservate. In Italia non sono presenti, perché per un uomo italiano pagare la grazia, la bellezza e altre abilità frutto di anni di studio sembra sciocco. Quando invece si può pagare qualcosa per la quale una donna non deve essere molto in gamba. Strani gli uomini. Un po' come se andassi a teatro, ma solo dopo aver ricevuto assicurazione che gli attori sono incapaci. Mi piacerebbe parlare con  una geisha, ma temo che non capirei molto di quello che mi dice. Poi la danza orientale non la capisco. Magari potrei ascoltarla suonare lo shamisen. Per un paio di secondi, cioè quello che  mi permettono le mie finanze. Eh, non verrò mai intrattenuto da una maiko, lo capisco bene e mi dispiace molto. Però ho un'idea. Potrei affittare un kimono. Trovare qualcuno che sappia utilizzare il trucco delle maiko e dietro compenso -non troppo esoso- affitarmi la prostituta sotto casa. La farei vestire come una maiko. La porterei a casa, mi farei versare del sakè. Per un'ora solo, lei la mia geisha, io il suo danna. Ne parlerò con la mia psicologa. 

20080131

In difesa dell'aborto


Aborto in grande crisi ultimamente. Attaccato da più parti ha dovuto tener le posizioni, anche se ha perso almeno 1 punto in stabilità. Il grande mago bianco, suo acerrimo nemico ha preparato le sue armate in vista di una grande guerra. Il dragone, alleato, ma preso da troppe beghe interne non può venire in nostro aiuto di certo. Harry Potter mi ha scritto che era impegnato purtroppo, ma che avrebbe mandato in mio soccorso un paio di elicotteri. La cosa mi ha sorpreso. Ho chiesto se si trattava di elicotteri magici. Mi ha risposto che no, si trattava di una decina di Bell UH-1 Iroquois e che mi avrebbe mandato il link della loro descrizione fatta su wikipedia (cioè per inciso questo). Cosa se ne avrebbe fatto l'aborto di 10 elicotteri da combattimento non mi risultava chiaro. L'ho richiamato e gli ho spiegato che l'aborto non era equiparabile a un omicidio. Mi ha mandato allora un gufo con un messaggio. Dopo aver cucinato il gufo con patate novelle e rosmarino l'ho letto e diceva solo: "legittima difesa". Geniale. Quale giudice poteva negacela? La battaglia è iniziata. Omicidio? no, vostro onore, si è trattato di legittima difesa.

20080130

A me mi piacciono le androidi




A me mi piacciono le androidi, perché sono sempre molto belle. E anche intelligenti. I modelli da combattimento un pò violenti, forse, ma quelli da compagnia molto meno. Le androidi non hanno esigenze che non siano la mia felicità. La loro memoria è grande, così come la loro tolleranza. Le androidi non hanno anima e non mi amano. Ma me lo fanno credere. A me basta. Sono io che le amo. Io le investo del mio amore, perché amarle è semplice. Io sono pigro. Io le amo anche se so che non lo capiscono. Io, chiuso in me stesso, amo me stesso nel loro corpo, come un dio che ama il figlio fatto a sua immagine e somiglianza, ma che non lo può capire. E infine neppure esaudire. Le androidi mi tengono per mano e non tentennano, non hanno paura che le abbandoni, e io lo so ma preferisco nascondermelo. Nascondo la testa sotto la sabbia, e me ne compiaccio, perché vivere è un momento e scelgo come farlo. Da codardo, vile, pusillanime, perché no? A me bastano le androidi, che dopo ogni mio peccato non vedono la colpa. Sono la mia ancora di salvezza, le mie amiche e le mie amanti.