- La parola chiave del film è connessione. Quella dell'uomo con la natura, dell'uomo con se stesso. Il messaggio ecologista risulta un po' banale, ma alla fine in linea con i tempi
- Nel film la tecnologia e la natura sono in contrapposizione. La qual cosa non condivido. Il mito della vita in connessione completa con la natura è per me solo un mito. L'uomo può convivere con la natura e la tecnologia insieme, mentre non può fare quello che dice il film, connettersi con dei cavi organici -idea che fa capire quanto la tecnologia ci sia ormai invece indispensabile- agli alberi
- Il protagonista su una sedia a rotelle è un malinconico marine inutilizzabile. Nel suo avatar da grande puffo invece è un guerriero spettacolare. Mi sembra un pò scema come idea: un diversamente inabile?
- a questo proposito notiamo come nel film la super tecnologia umana non abbia mai pensato a delle protesi per gli arti -il nostro ha una semplice sedia a rotelle che spinge manualmente-, e neppure a delle sedie a rotelle più tecnologiche, mentre ha costruito mecha e ricostruito corpi mescolando non si capisce bene come il dna umano a quello alieno
- I personaggi sono privi di spessore psicologico. Se c'è, è tagliato con l'accetta.
- Come al solito il training stile orientaleggiante del guerriero è trasmesso attraverso alcune scene base, un po' come quando le storie d'amore vengono riassunte con immagini mute con sottofondo musicale. Eppure il passaggio da un tipo di guerriero a un altro è degno di interesse, molto più della battaglia finale
- la battaglia finale. Andati a vuoto i tentativi diplomatici si fa a chi ce l'ha più lungo. Che è praticamente il senso della politica estera americana. Mi sembra davvero poco. Non si poteva pensare davvero niente di meglio del battaglione di fine livello?
- Tra l'altro la battaglia finale è gestita da super macchine da guerra contro lancie e frecce. Naaaaa.
- Altra cosa indecente è che gli scienziati avevano cercato di ottenere la fiducia del popolo di pandora (davvero non si poteva pensare a un altro nome?) senza riuscirci. Lì dove le migliori menti hanno fallito riesce il marine. C'è di nuovo questo sospetto versa la scienza e la cultura, che non mi piace moltissimo.
- Il popolo dei puffi cresciuti sembra davvero troppo una tribù africana - o meglio la sua iconografia- come nella scena del canto corale. Non è che per essere vicini alla natura ci sia bisogno di avere una grande sacerdotessa e un capo tribù.
- La trama è di una prevedibilità scandalosa, e i dialoghi prevedibili. Tenete conto che l'ho visto in Inglese -lingua che non padroneggio- con sottotitoli in giapponese -lingua che non leggo-, senza particolari problemi. Il che è tutto dire.
- Per piacere: basta con il concetto di "prescelto"
Concludendo: il film era la mia prima esperienza in 3D, e devo dire che questo mi è piaciuto. Non ho altri film per paragonare, ma qui il 3d non era mai invadente e dopo un pò ci si dimenticava che ci fosse. Purtroppo il film, pur bellissimo tecnicamente, e avendo in sé anche alcuni elementi molto interessanti a livello concettuale non è stato sviluppato benissimo a livello di trama. Però si passano un paio d'ore divertenti. Alla fine, a livello, di entertainment è un film pienamente riuscito.
2 commenti:
La trama è Pocahontas e i puffi sono i nativi d'america. Tanto per essere precisi.
Una delle migliori recensioni di questo film che abbia letto.
A parte la mia: http://satirasciusciesca.blogspot.com/2010/01/obama-e-un-presidente-buono-e-gentile.html
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